Direzionale 70 – Storia e origini

Fonti: # Raffaello Scatasta (a cura di), Tiziano Lugli architetto, Electa, Milano 2002, pp. 30-33

Stradario: via Pietro Giardini 454
Anno: 1968
Progettazione: Tiziano Lugli, Roberto Corradi, Franco Lipparini
Mappa: 58
Itinerari: scheda nr. 18

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Vista del complesso da via Giardini

L’edificio si presenta come uno dei più significativi interventi realizzati a seguito delle politiche urbane ispirate dal Piano regolatore del 1958 e dai successivi. Lo strumento urbanistico recepisce temi caratterizzanti il dibattito architettonico e urbanistico del periodo, indirizzato alla creazione di centri direzionali fuori dai centri storici e che produce alcune note realizzazioni come il Fiera District di Bologna e di Napoli, entrambi affidati alla metà degli anni Sessanta all’architetto giapponese Kenzo Tange e realizzati più tardi.

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Corte aperta al primo piano

Il complesso “Direzionale ’70” trova una forte relazione urbana con il tracciato della via Giardini e della tangenziale sud, grazie alla disposizione dei corpi di fabbrica, agli spazi aperti che si creano tra questi, producendo spazi per i parcheggi e per i percorsi di risalita ai piani superiori a creare un sistema fluido ed efficiente di percorsi, tema centrale nella definizione di organismi architettonici multifunzionali. Esso si compone di tre edifici, ciascuno caratterizzato da una piastra di tre piani con servizi commerciali, orientata parallelamente alla strada. Il primo, più piccolo e posizionato maggiormente a ridosso della via Giardini, si trova in posizione centrale rispetto ai due principali più arretrati posti a nord e a sud. Su ciascuna piastra sono impostate coppie di torri destinate a uffici, dal profilo a vela realizzato in curtain wall in acciaio e vetro, di largo uso in quegli anni, che rappresenta un’immagine ormai consolidata e rappresentativa di questa parte di città.

Fonte: MoNet